Francia, al vaglio governo nuove procedure rimpatrio clandestini

Il Velino.it, 31/03/2010

Associazioni sul piede di guerra, « forti limitazioni libertà »

Recepire nell’ordinamento giuridico francese la direttiva sui rimpatri approvata dal Parlamento europeo nel 2008, con alcune aggiunte per “semplificare” la procedura di allontanamento. Questo il contenuto di un nuovo progetto di legge in materia di contrasto all’immigrazione clandestina, che il ministro competente, Eric Bresson, si appresta a sottoporre al vaglio del Consiglio dei ministri. Obiettivo del governo – si legge su Le Monde – è arrivare a 30 mila espulsioni l’anno, anche a costo di una riduzione dei diritti degli immigrati, corne denunciano diverse associazioni. Uno degli aspetti centrali délia proposta è la riorganizzazione degli ambiti giudiziari d’intervento – civile e penale – per evitare sovrapposizioni o addirittura conflittualità tra soggetti che si pronunciano sulla detenzione di clandestini. Il présidente Nicolas Sarkozy si era detto a favore délia creazione di urïunica giurisdizione, anche a costo di una modifica costituzionale. Ma da uno studio del 2008 condotto da una commissione, istituita ad hoc per riflettere sulle politiche immigratorie, era emersa la sua sostanziale irrealizzabilità. Il progetto di legge presentato da Besson si propone allora “di chiarire e rendere più coerente l’intervento dei giudici”, corne ha spiegato lo stesso ministro. Secondo la bozza, il giudice amministrativo, che si pronuncia sulla legittimità delle misure di allontanamento, potrà intervenire prima del giudice per la liberté e la detenzione (Jld), garante delle liberté fondamentali.
L’intervento di quest’ultimo saré richiesto cinque giorni dopo l’avvio del periodo di permanenza nei centri, contro le 48 ore attuali, con l’obbligo di pronunciarsi su uno specifico caso entro 24 ore. “Uno straniero rischia di essere privato délia liberté per una settimana senza vedere un giudice”, denuncia Stéphane Maugendre, présidente del Gruppo d’informazione e sostegno degli immigrati (Gisti), associazione che si batte per i diritti degli immigrati. Il giudice, non amministrativo, potré prolungare il periodo di permanenza nei centri di 20 giorni, invece di 15, prorogabili di altri 20. La durata massima passa poi da 32 a 45 giorni, ma – riporta Damien Nantes, di Cimade, l’associazione che opéra nei centri di detenzione per i clandestini -, la permanenza media in Francia non va oltre i 10 giorni e mezzo. “E molti stranieri sono espulsi prima di 4-5 giorni – osserva -, soprattutto le persone in possesso di un passaporto o quelle che, in base alla procedure di Dublino II, sono rispedite nel primo paese europeo dell’area Schengen che li ha allontanati”.

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